UNI EN 1090

STC fornisce un servizio UNI EN 1090 dedicato alla formazione, qualifica del personale e servizi CND secondo ISO 9712; ma non solo, grazie alla consociata STS CERTIFICAZIONI vengono rilasciate qualifiche dei saldatori, processi e quant’altro per poter rilasciare la marcatura CE secondo UNI EN 1090. Per STS CERTIFICAZIONI clicca qui

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La 1090 catapulta le aziende che producono strutture e parti strutturali metalliche nel mondo dei Controlli Non Distruttivi. Ma andiamo per gradi, la 1090 tra le altre cose:

  • Specifica i requisiti di conformità prestazionale dei componenti di acciaio strutturale, alluminio e kit, messi sul mercato come prodotti da costruzione e da utilizzarsi su strutture composte acciaio-calcestruzzo.

  • Definisce i requisiti aziendali per poter produrre in accordo alla presente, e poter quindi apporre la marcatura CE sui prodotti per immetterli liberamente nel mercato europeo.

  • Definisce le classi di esecuzione dei giunti in base al requisito prestazionale.

  • Definisce i piani di controllo da applicare alle classi di esecuzione dei giunti.

Nei primi due punti possiamo dire a grandi linee che vengono definite chiare regole che riguardano il processo produttivo inteso nella sua interezza, quindi riguardanti anche la gestione documentale, attrezzature, macchinari, e ovviamente la produzione. Altro non sono che regole del buon costruire già applicate da quasi la totalità delle aziende. Queste regole sono le basi fondamentali per ottenere una produzione omogenea in termini di qualità prestazionale del prodotto.

Nei secondi due punti invece possiamo dire, sempre a grandi linee, che i giunti vengono classificati in base alle esigenze prestazionali e ne consegue l’emissione di un piano di controllo dinamico che comprende al suo interno i Controlli Non Distruttivi. Ed è questa la vera novità.

Il “mondo” dei CND (Controlli Non Distruttivi, PnD Prove non Distruttive o NDT Non-Destructive Testing) non è nulla di nuovo nel mercato del lavoro, da anni si opera in moltissimi ambiti tra cui l’energetico, petrolifero, nucleare e metalmeccanico. Ora troviamo una regolamentazione anche sulle strutture metalliche.

A fronte degli oneri che ne conseguono quali sono i vantaggi che l’azienda ottiene?

Sono 2 i vantaggi più rilevanti che l’azienda ottiene ed è giusto approfondirli.

  1. La riduzione del rischio! Infatti sappiamo bene come le regole del buon costruire e le tecnologie applicate sono alla base di una produzione ottimizzata ed omogenea in termini di qualità. Nessuno può contraddirci. Gli investimenti servono anche a questo, rendere l’azienda più efficiente ottimizzando la qualità prodotta in riferimento alla spesa necessaria. Ma come facciamo a sapere se gli investimenti fatti portano i frutti sperati? Come facciamo a sapere se l’intero processo produttivo è sotto controllo? Come facciamo a mantenere monitorate tutte le variabili che possono inficiare sulla qualità del prodotto, anche quelle che non dipendono direttamente dall’azienda? È tramite le verifiche di qualità che possiamo garantire il prodotto e la sua conformità alle richieste prestazionali, garantendo un basso rischio per l’azienda. Rischio che si manifesterebbe con problemi, quindi malfunzionamenti, quindi reclami da parte del mercato che ha acquistato il vs. prodotto. Ma è logico che se parliamo di parti strutturali è facile che un malfunzionamento porti a danni a cose, ma anche a persone, situazione ovviamente da evitare con conseguente danno economico ma anche di immagine. Un danno economico grave può mettere in crisi un’azienda oppure no, ma un danno di immagine può chiudere gli sbocchi sul mercato. Quindi vediamo che questi controlli qualitativi hanno lo scopo di garantire un basso rischio aziendale.

  2. Flessibilità di produzione! Ad oggi la vs. azienda è stata sempre in grado di sopperire alle richieste del mercato, e se parliamo di saldature allora i vs. giunti non hanno mai riscontrato problemi. Eppure non si esclude che proprio quei giunti (mai rotti e mai si romperanno) risultino non conformi se sottoposti ai CND. Ma come è possibile? Le norme dei CND fissano, in base ai metodi, delle classi qualitative di accettabilità che contengono i limiti sulle imperfezioni riscontrate; ovvio che queste classi, non più di 4 o 5 in base a norma e metodo, contengono invece infiniti giunti eseguiti in infinite applicazioni e quindi infinite condizioni di esercizio. Ne viene che una saldatura anche se poco sollecitata deve comunque rispettare dei requisiti pari ad un’altra saldatura leggermente più sollecitata di pari classe; in altri termini è probabile che ad una saldatura siano richiesti requisiti qualitativi superiori a quelli realmente necessari; ma questo è dovuto al raggruppamento in classi e non c’è altra soluzione. Una norma non può contenere infinite classi per infiniti giunti, quindi una classe ad hoc per ogni giunto. Assimilato questo presupposto vediamone i vantaggi: acquisendo padronanza e costanza qualitativa produttiva all’interno delle varie classi di esecuzione che la 1090 indica (EXC1, EXC2 etc..) l’azienda sarà in grado di produrre giunti conformi per ogni classe acquisita indipendentemente dal prodotto finale e dal suo esercizio. Questo è un vantaggio enorme per un’azienda che così può affrontare nuove commesse, anche provenienti da settori diversi, in base alle richieste del mercato, senza preoccuparsi troppo di essere in grado di produrre la qualità richiesta, perché questa è implicita nella classe di esecuzione già acquisita.

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